A seguito degli eventi del ’68, al Petrolchimico spuntano gruppi e gruppetti che tendono ad accaparrarsi il maggior numero di adesioni; lo stesso Gianni De Michelis ha l’appoggio di 600 operai per l’elezione al Psi; spuntano Avanguardia operaia, Programma comunista e Servire il popolo; tutti, chi più chi meno, chiedono:
- riduzione degli orari di lavoro,
- aumenti salariali,
- un mese di ferie all’anno,
- ospedali e medicine gratuite,
- blocco degli aumenti dei generi di prima necessità, ecc.
Anche le Acli prendono voti alle elezioni interne; manifestano contro la nocività sui luoghi di lavoro. Nel 1972 si presenta anche il Movimento cristiano lavoratori; anche gli Anarchici sono presenti nelle manifestazioni con le loro bandiere nere.
All’interno del Petrolchimico, viene istituito il Consiglio di fabbrica; per la prima volta accoglie anche i rappresentanti dei lavoratori delle ditte d’appalto e manda in pensione la Commissione interna. Potere operaio, non vede di buon occhio questo nuovo istituto e contrappone Comitato operaio.
All’inizio del ’71 il Consiglio di fabbrica, ottiene 40 ore settimanali per i giornalieri e 37,20 per i turnisti; l’azienda è più disponibile a dialogare con gli operai; cambia l’atteggiamento con la classe operaia; vengono fatti arrivare nuovi dirigenti più propensi al nuovo dialogo (Enrico Di Giorgi proveniente dalla filiale di Castellanza; precedentemente era stato ufficiale nella polizia; si era distinto nella repressione dei movimenti studenteschi del ’68). In fabbrica, si vedono subito gli effetti positivi; migliora la vita e il contatto dirigenza-dipendenti; i capi reparto mostrano più tolleranza nei confronti degli operai.
C’è, comunque, chi critica apertamente la costituzione della Rappresentanza sindacale aziendale, considerata non equamente rappresentativa; indipendentemente dalla rappresentanza a Cgil, Cisl e Uil spettano 10 rappresentanti ciascuno, su 30 disponibili. Chi protesta viene allontanato e, a volte mediante l’azienda, licenziato.
Rossana Rossanda contatta gli intellettuali del Petrolchimico (Gino Strada, Massimo Cacciari, Francesco Dal Col). Il gruppo di Italo Sbrogiò fonda Assemblea autonoma che raccoglie Potere operaio, Lotta continua e Comitato operaio per far fronte al sindacato.
Nel giugno 1972 iniziano gli scioperi per il rinnovo contrattuale. A ottobre viene siglato l’accordo nazionale con cospicui miglioramenti economici e lavorativi.
L’assenteismo è il nuovo fenomeno di protesta che si manifesta tra gli operai; tra i turnisti si hanno punte che raggiungono il 60% nei turni festivi notturni.
Il 27 settembre 1973, a seguito di un accordo Montedison - Urss sulla chimica, vengono inviati numerosi tecnici per l’avvio di 7 poli chimici in Unione Sovietica.
Nel 1974, Porto Marghera occupa 14mila addetti più 5mila delle aziende d’appalto. Comincia il ricorso alla Cassa Integrazione; nel 1975 le ore saranno 20 milioni.
Gli iscritti al sindacato sono passati dal 33,6% del 1968 al 51,2% nel 1976. I quadri e i dirigenti, cresciuto il malcontento per il poco divario retributivo rispetto ai dipendenti, si associano in Sinquadri, Avfai, Aquatem, Cida, Fndai, Gcq.