Nel 1972, il dirigente dell’Ispettorato del Lavoro Giuseppe Lo Grasso con l’avallo della prefettura, viste le innumerevoli fughe di gas dal Petrolchimico, impone l’uso della maschera a gas.
Un gruppo di operai e due sindacalisti presentano alla pretura di Mestre una denuncia contro la Montedison per lesioni colpose a causa delle intossicazioni del 2.12.1971 e del 21.2.1972.
All’interno del Comitato di fabbrica nasce la Commissione ambiente che deve occuparsi dell’ambiente di lavoro degli operai. Diventa, ben presto, l’unico punto di riferimento degli operai aperto 24 ore al giorno.
Subito la Commissione ambiente individua nel reparto Cv8 la “ribellione del personale a causa delle disumane condizioni ambientali”. L’azienda tenta di introdurre “indennità” per coprire le condizioni malsane.
Dopo tre anni di lavoro, nasce il Petrolchimico 2; i nuovi impianti Cs, Cr-1, Cv22-23, Cv4,Dl2 e Tdi, tecnologicamente all’avanguardia, incrementano la produzione di clorosoda, cvm, pvc, etilene, percloroetilene, ma nel contempo, la Montedison licenzia 2mila operai che scatenano scioperi e manifestazioni.
Il Tdi produce e lavora il fosgene. Le ripetute fughe di fosgene costringe il sindaco Giorgio Longo a far sospendere i lavori e impone all’azienda la messa in sicurezza dell’impianto. I successivi 17 e 27 marzo 1973 rimangono intossicati 150 operai, alcuni in maniera molto grave.
Si registrano centinaia di casi di intossicazione in tutti i reparti dove si lavorano cloro, floro, fosforo, zolfo, mercurio, trielina cloruro di vinile, cianuro, acetati, ammoniacae perclorochilene.
Considerevole è il danno che produce il rumore in tutti gli impianti.
Il 4 luglio 1973, 88 operai vengono intossicati da una fuga di anidride solforosa e 13 finiscono all’ospedale. Altri 35 vengono intossicati il 6 luglio. Alla vicina Sirma, gli operai stanchi della silicosi che ormai debilita la salute, scendono in piazza; si associano gli operai del Petrolchimico sebbene il sindacato unitario revochi lo sciopero.
In settembre altre fughe invadono Marghera. Il 23 ottobre 1973 tutta Porto Marghera manifesta contro la nocività del Petrolchimico. Il 20 novembre 20mila manifestanti protestano. La Montedison presenta un piano sulla sicurezza per un importo di 50miliardi di lire, dopo che 421 operai sono stati intossicati.