Nel 1958 Luciano Lama invita 2 operai a rappresentare la CGIL nelle assemblee interne. Il 40% dei votanti è per il sindacato di sinistra. I due eletti ottengono dalla direzione alcune dotazioni di sicurezza sul lavoro: occhiali, guanti, maschere, tute.

Anche nella neonata fabbrica di Mantova vi è un'identica manifestazione operaia con la CGIL.

Nel 1960 i lavoratori si mobilitano contro il governo Tambroni, reo di  aver avuto l’appoggio del Movimento Sociale Italiano. Ne sfociano dei disordini con gli scontri con le forze dell’ordine; 5 morti a Reggio Emilia, 3 a Palermo e 1 a Catania. La Cgil senza l’appoggio della Cisl e della Uil dichiara lo sciopero nazionale. 10 mila lavoratori scendono in piazza a Mestre.

Duemila lavoratori iniziano una lotta di rivendicazione salariale che dura 3 mesi.

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